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Le sanzioni del Garante della Privacy

C’è una risorsa online che raccoglie e permette di filtrare per paese tutte le sanzioni erogate nell’Unione Europea, e quindi anche in Italia, per inadempienze al GDPR (il Regolamento Europeo sulla Privacy in vigore in tutti i paesi della UE).

Basta andare all’indirizzo https://www.enforcementtracker.com/ e si accede ad una tabella filtrabile che ci permette di ordinare e visualizzare le sanzioni secondo diversi criteri, ad esempio la nazione o l’ordinamento cronologico) e scoprire gli importi e le motivazioni.

Spesso si sottovaluta l’adeguamento alla privacy, ritenendo remota la possibilità di incorrere in sanzioni.

In realtà così non è se si pensa che chiunque ha diritto di ricorrere all’autorità Garante qualora si ritenga violata la normativa, come precisa l’articolo 77 del GDPR e come riportato in tutte le informative.

In caso di ricorso anche da parte di un solo cliente, dipendente, fornitore o portatore di interesse, il Garante “deve” avviare un controllo e se effettivamente dal controllo emergerà un inadempimento dovrà applicare la sanzione, che a seconda del caso può essere anche salata.

Il sito è molto facile da consultare e a nostro avviso molto utile perché oltre a verificare quali sono le violazioni più comuni nel proprio settore di attività, c’è anche il link (nell’ultima colonna di destra) al provvedimento specifico del Garante con il motivo del ricorso, l’attività ispettiva svolta, le difese del titolare e le motivazioni che generano l’importo della sanzione.

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